Giurista di Impresa (con contratto interno sugli affari legali aziendali)
Diritto Fallimentare,
Contenzioso e Arbitrato,
Accordi stragiudiziali,
Recupero crediti,
Real Estate (Proprietà Immobiliare), General Contractor, Home Staging,
Successioni,
Separazione e divorzio,
Risarcimento danni,
Diritto dei Consumatori e degli Utenti,
Marchi e brevetti,
Crisi da Sovraindebitamento
AVVOCATO E GIURISTA DI IMPRESA
RAPPORTO PROFESSIONALE CON LE IMPRESE
L'esperienza acquisita dallo studio in oltre 20 anni di assistenza al mondo delle aziende ha visto costantemente valorizzata la collaborazione stretta e continua con l'azienda. In tal modo si evita che rapporti di affari gestiti tardivamente degenerino in contenziosi costosi e dagli alti rischi: si è così avuta la conferma che l'attività professionale continuativa porta alla prevenzione di molte problematiche aziendali.
Per questa ragione, lo studio presta assistenza legale continuativa a favore di imprese e professionisti nel rispetto delle vigenti tariffe forensi e del Codice deontologico: al fine di consentire l'attività di assistenza legale continuativa è predisposta a favore della clientela una convenzione che tutela il rapporto con l'assistito.
Con il supporto on demand e full time viene così garantita al cliente una gestione tempestiva ed esatta degli aspetti legali della propria vita aziendale e professionale permettendo di intervenire in prevenzione all'insorgere o al complicarsi di vertenze legali.
Fruendo del servizio, il cliente ha di fatto a sua disposizione un ufficio legale in outsourcing che potrà occuparsi in sicurezza di tutte le questioni legali di seguito elencate, o in quelle di esse di interesse aziendale:
pareri, scritti e orali in ordine alle sottoposte questioni giuridiche
periodici aggiornamenti normativi e giurisprudenziali
assistenza nella stesura, correzione e interpretazione dei contratti
consulenza e supporto in materia di diritto societario e dell'impresa
consulenza rapporti con le Assicurazioni e le Banche
assistenza exstragiudiziale nel recupero crediti
consulenza nell'instaurazione dei rapporti di lavoro subordinato ed autonomo
assistenza nei contenziosi extragiudiziali
assistenza nella composizione stragiudiziale di precontenziosi insorti al fine di evitare sviluppi di rapporti economicamente pericolosi
consulenza in merito alla opportunità di avviare procedure giudiziarie
consulenza ed assistenza nella promozione di nuove iniziative imprenditoriali
La convenzione è di durata annuale, o semestrale, ed è concepita per offrire al clientela la pianificazione dell'assistenza richiesta con un costo certo e forfettariamente prestabilito.
L'attività viene prestata prevalentemente tramite e-mail, skype, videoconferenza e telefono, ma pure con incontri periodici o puntuali presso lo studio o la sede del cliente, ove possibile.
La clientela imprenditoriale dello studio ha già confermato il valore del percorso di assistenza legale continuativa dandone riconoscimento sotto un triplice aspetto:
Primo: il cliente chiama l'avvocato all'esatto momento in cui individua l'insorgere della questione senza alcun ritardo così prevenendone l'aggravamento, la fase "patologica" e i relativi costi.
Secondo: la gestione dell'assistenza e consulenza legale in forfait garantisce una certa convenienza economica in confronto all'applicazione analitica della tariffa professionale ad ogni singola pratica.
Terzo, ma non perché meno importante, il rapporto immediato con lo studio unito al libero ed esclusivo accesso al professionista di riferimento consentono di ottenere, magari per il tramite di una semplice telefonata, il supporto consulenziale anche su opportunità di lavoro ed affari da affrontare con particolare urgenza e professionalità.
Il corrispettivo annuale e la rateazione mensile, previa individuazione delle esatte attività di interesse e le loro quantità, vengono computati, al momento dell'accordo convenzionale, in via forfettaria sulla base delle vigenti tariffe professionali e in proporzione al prevedibile impegno. Dai compensi professionali vanno distinti i costi per spese sostenute e documentate che verranno separatamente quantificati per come e se effettivamente sostenuti nell'attività stragiudiziale. Non si include nel compenso forfetario quanto lo studio percepirà direttamente quale compenso previsto a carico della controparte e quanto dalla stessa riconosciuto e corrisposto in via stragiudiziale e conciliativa.
L'accordo convenzionale praticato dallo studio è conforme al disposto dell'art. 45 del vigente codice deontologico forense :
"ART. 45 - Accordi sulla definizione dei compenso
E' consentita all'avvocata pattuire con il cliente compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti, fermo il divieto dell'articolo 1261 c.c. e sempre che i compensi siano proporzionati all'attività svolta, fermo il principio disposto dall'art. 2233 de! Codice civile."
Consulenza, l’esclusiva per l’avvocato si ferma all’attività giurisdizionale
Assistenza stragiudiziale ammessa in via continuativa
Il comma 6 dell'articolo 2 prosegue col consentire comunque l'instaurazione di rapporti di lavoro subordinato, ovvero la stipulazione di contratti di prestazione di opera continuativa e coordinata, aventi ad oggetto la consulenza e l'assistenza legale stragiudiziale, nell'esclusivo interesse del datore di lavoro o del soggetto in favore del quale l'opera viene prestata. Si tratta di rapporti da tempo in uso (si pensi ai c.d. 'giuristi d'impresa') nei quali i dipendenti, ovvero soltanto collaboratori, forniscono consulenza e assistenza legale stragiudiziale senza essere iscritti all'albo forense, anche perché essi non potrebbero comunque esserlo, stanti i divieti per i dipendenti. E tali rapporti vengono espressamente ammessi pure - purché il destinatario delle predette attività sia costituito in forma di società - se tali attività vengono svolte anche in favore dell'eventuale società da considerarsi controllante, controllata o collegata ai sensi dell'articolo 2359 Cc, cioè entro i limiti stabiliti dalla norma così richiamata.
E vengono previste ed ammesse forme di assistenza continuativa anche nell'ambito di nuove figure, che si sono affacciate in questi ultimi decenni: così nell'ambito di associazioni o enti esponenziali nelle diverse articolazioni, purché portatori di un interesse di rilievo sociale e riferibile ad un gruppo non occasionale: si vedano gli articoli 136-141 del codice del consumo (in <<Guida al Diritto>> n. 48/2005 pag. 113). Vien precisato che tali attività possono essere svolte tuttavia
esclusivamente nell'ambito delle rispettive competenze istituzionali e limitatamente all'interesse dei propri associati ed iscritti. COME GIURISTA DI IMPRESA •Quali sono i compiti del giurista d'impresa in Italia?
Il GIURISTA D'IMPRESA nel nostro Paese ha il compito principale di tutelare gli interessi di natura giuridica dell'impresa in cui opera.
Questa figura, che lavora alle dipendenze dell'azienda di appartenenza, oggi è un professionista che unisce all'apporto dellespecifiche competenze legali il ruolo manageriale, contribuendo con le altre funzioni aziendali alla creazione dei processi decisionali e gestionali dell'impresa.
Una definizione utile è quella fornita da Ugo Draetta, secondo il quale, il giurista d'impresa «… è il responsabile della identificazione, valutazione e gestione dei rischi di natura legale, cioè dei rischi che possono derivare all'azienda dall'applicazione o dalla violazione di norme giuridiche. Egli, inoltre, contribuisce ad orientare l'azione dell'azienda in modo non solo da evitare, ridurre o, almeno, calcolare con sufficiente precisione i rischi di natura legale, ma anche da identificare e sfruttare situazioni giuridiche da cui l'azienda possa trarre beneficio».
Il ruolo del legale d'azienda in Italia, quindi, negli anni ha subito una rapida evoluzione ed oggi i compiti che gli sono assegnati si sono allineati a quelli dei giuristi d'impresa operanti nelle aziende dei principali Paesi industrializzati.
In particolare il giurista d'impresa:
-svolge funzioni manageriali quali la gestione del budget la responsabilità di progetti e risultati non solo professionali ma anche economico-finanziari ciò implica e la conoscenza del bilancio d'esercizio consolidato di gruppo. A questa figura è richiesta una attenta gestione dei costi della Funzione, bilanciati tra risorse interne e consulenti legali esterni.
-possiede una solida preparazione giuridica ed in base alla tipologia dell'azienda ove lavora ha competenze specifiche di diritto, utilizzate per segnalare all'impresa le opportunità, i rischi e le ricadute aziendali connesse a nuove disposizioni e discipline normative. La specializzazione delle competenze è relativa al diritto amministrativo, comunitario, internazionale, tributario, societario, bancario, del mercato mobiliare e dei gruppi di imprese (corporate governance) e, soprattutto del codice di diritto commerciale (contrattualistica, operazioni straordinarie, ecc..).
Le specifiche competenze giuridiche possono essere determinate anche dal settore merceologico dell'impresa: produzione e commercializzazione dei prodotti, selezione e scelta dei canali di vendita e distributivi, svilpuuo rete di imprese e centri polivalenti, grande distribuzione ecc.
In tale contesto il legale d'azienda fornisce, tra l'altro, assistenza e consulenza legale alle unità organizzative dell'impresa, si occupa delle controversie legali e contenziosi in atto, redige la contrattualistica nazionale ed internazionale.
La competenza del giurista d'impresa è legata al business dell'azienda con particolare attenzione al contenzioso, alla contrattualistica, alla pareristica, alla compliance di gruppo.
-si occupa della gestione del rapporto con gli avvocati esterni: un'ampia collaborazione con i professionisti esterni che, oggi più che mai, si stanno organizzando internamente per soddisfare le esigenze del legali d'azienda.
-può fare operazioni straordinarie e portare a termine progetti di sviluppo. I legali d'azienda hanno acquisito questa nuova competenza che consente loro di impostare e negoziare accordi relativi alle operazioni straordinarie anche con il ruolo di "Project Manager". Oltre ad una approfondita preparazione giuridica, al giurista d'impresa si richiede anche capacità manageriale. In che cosa consiste?
L'evoluzione delle competenze dei legali d'azienda è avvenuta di pari passo con l'aumentare delle esigenze delle imprese che hanno maturato sempre più caratteristiche dinamiche, necessitando quindi di figure professionali che operino non solo con una specifica conoscenza delle problematiche giuridiche ma anche manageriali.
Il giurista di impresa, nell'ambito di un rapporto di lavoro subordinato, possiede una laurea in Giurisprudenza oppure ha conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione forense, e all'interno dell'ufficio legale opera grazie a conoscenze giuridiche di settore ovvero nei campi del diritto che interessano la vita aziendale.
I legali d'azienda oggi sono competenti anche di business ed in particolare possiedono conoscenze economiche e finanziarie (microeconomia, contabilità e gestione aziendale), una preparazione approfondita di criteri di valutazioni aziendali; essi spesso sono alle dirette dipendenze dei vertici aziendali; prendono parte alle trattative negoziali dell'azienda e sono in grado di proporre alternative sul modello o sul contenuto degli accordi, per proteggere gli interesse dell'impresa.
Fondamentale per questa figura la conoscenza dell'inglese che è diventata skill essenziale per la gestione dei rapporti internazionali e redazione di contratti commerciali.
Il Giurista d'impresa deve:
-essere disponibile a viaggiare frequentemente per lavoro,
-avere maturato una importante capacità di analisi, di sintesi e negoziazione
-essere in grado di mantenere relazioni interpersonali con interlocutori italiani e stranieri
-lavorare in un ambiente dinamico e complesso. Come si svolge il meccanismo di progressione in carriera del giurista d'impresa in Italia?
Le progressioni di carriera di questa figura sono legate alla capacità di leadership, non ci sono automatismi.
In generale, ci sono quattro possibili passaggi di livello effettivo per il giurista d'impresa:
-Legal specialist : possiede una laura in giurisprudenza e ha maturato un'esperienza di 1-3 anni nella posizione; -Legal counsel: ha maggiore esperienza nel ruolo e ha acquisito maggiori capacità tecniche all'interno dell'azienda.
-Senior Legal Counsel: la figura ricopre una posizione già tecnica con competenze specifiche ed approccia già alla gestione.
-Legal manager: una figura che ha maturato 7-8 anni di esperienza, declinata nelle varie aree di specializzazione presenti in azienda (corporate, IP, Energy…)
Il Giurista d'impresa, nelle aziende di medie e grandi dimensioni, può arrivare a ricoprire il ruolo di quadro o dirigente, acquisendo una importante autonomia decisionale, in merito allo specifico ruolo di interpretazione delle normativa da applicare.
Nella sua carriera il Giurista d'impresa può ricoprire, in base alla tipologia di azienda, il ruolo di: Direttore di funzione: il legale è a capo dell'ufficio legale dell'azienda dopo un'esperienza nel ruolo di almeno 15 anni.. Direttore per settore merceologico: gestisce un team di risorse dedicato ad un determinato settore dell'azienda. Le grandi aziende, avendo come business diversi settore merceologici, necessitano al loro interno di figure altamente specializzate nella divisione di interesse (grande distribuzione, bancario, Energy, IP).
Infine ruolo apicale all'interno delle aziende di grandi dimensioni è ricoperto dal General Counsel, figura centrale all'interno dell'impresa con una consolidata esperienza nell'area Affari Legali e Societari, pienamente coinvolta nelle scelte strategiche aziendali. Il General Counsel affianca direttamente l'Amministratore Delegato e il consiglio di amministrazione nella gestione di tematiche complesse. Come è regolamentata la figura del giurista d'impresa in Francia, Germania, Gran Bretagna e Usa sulla base dell'interessante studio della Commissione Tecnica AIGI 2010-2013?
Prima di tutto è necessario inquadrare la regolamentazione della figura del Giurista d'impresa in Italia per comprendere le differenze con gli altri Paesi.
Il Giurista d'impresa, in Italia, è legato all'azienda da un rapporto di lavoro subordinato, non può iscriversi all'Ordine degli avvocati e neppure curare pratiche di propri clienti; la figura non è attualmente riconosciuta dall'ordinamento giuridico italiano.
Nonostante il contratto di lavoro subordinato consenta l'esercizio dell'attività di avvocato (qualora il giurista d'impresa sia iscritto all'albo degli avvocati) e, quindi, riconosca il diritto di assumere incarichi da propri clienti, al giurista d'impresa è preclusa la difesa in giudizio e nei procedimenti arbitrali nell'interesse della società datrice di lavoro, potendo solo intervenire nelle controversie di lavoro e nel primo grado di giudizio in qualità di mero rappresentante.
Al giurista d'impresa e agli avvocati si applicano le stesse normative e regolamenti quali ad esempio la legge tedesca sugli avvocati (BRAO) e le relative norme di deontologia. In Gran Bretagna, è riconosciuto lo status di giurista di impresa; il "solicitor" può svolgere la sua attività, anche quale "litigator", anche se legato da un rapporto di lavoro con un'azienda.
L'iscrizione all'Albo dei Barristers o dei Solicitors è compatibile con l'esercizio di tale professione.
I solicitors offrono assistenza legale a singole persone, organizzazioni e società operando principalmente in studi privati.
I barrister offrono consulenze su temi legali di carattere specialistico richiesti dagli stessi solicitors e sono gli unici abilitati alla discussioni di casi di fronte alla Corte. Negli USA, i "General Counsel" possono far parte, anche se a titolo particolare, dell'"American Bar Association's Corporation", il che significa che hanno una ben definita collocazione nell'ordinamento americano. In particolare, gli in house sono soggetti all'applicazione delle stesse disposizioni previste per i liberi professionisti.